Per il suo nuovo album "The Great White Sea Eagle", James Yorkston ha chiamato ancora una volta i musicisti che hanno reso il precedente album un evento così speciale. Proprio come due anni fa nell'acclamato "The Wide, Wide River", la Second Hand Orchestra diretta da Karl-Jonas Winquist ha esaltato le tranquille composizioni dello scozzese.
Ancora una volta, gli altri musicisti non conoscevano i brani in anticipo. Al contrario, gli arrangiamenti sono stati ancora una volta improvvisati insieme nelle sessioni in studio. James Yorkston riassume: "Tutti coloro che hanno suonato nella Second Hand Orchestra sono unici e colorati a modo loro. Non c'era nessuno che non sapesse cosa doveva fare. Ho portato loro le canzoni, abbiamo iniziato con una - l'ho suonata, e la seconda volta la gente ha iniziato a cantare e a suonare, e quando abbiamo fatto questo per tre o quattro volte, abbiamo premuto il pulsante di registrazione ed eravamo pronti a partire. E tutti loro hanno avuto la capacità di darsi spazio a vicenda e di sviluppare le loro parti in base a ciò che gli altri suonavano, il che naturalmente è stato un processo molto rapido, e tutti erano così aperti, nessuno era egoista. Tutto era semplicemente felice. Mi piace la sua selvaticità"
Forse il colpo ancora più grande di "The Great White Sea Eagle", tuttavia, è il coinvolgimento della frontwoman dei Cardigans Nina Persson. La sua splendida voce è la grande novità del sound e fa da perfetto contrappunto al timbro scuro e solenne di James Yorkston. Insieme, i due trasformano vivaci numeri folk-pop come "Peter Paulo Van Der Heyden" o "Hold Out For Love" in piccole hit perfette.
La dualità delle voci di Nina Persson e James Yorkston riflette magnificamente anche il quadro generale di "The Great White Sea Eagle". Luci e ombre, leggerezza e serietà entrano in una simbiosi magistralmente orchestrata nelle dodici canzoni e fanno sì che l'undicesimo album del cantautore folk di Kingsbarns sia effettivamente più della somma delle sue parti.